Nato nel 1628 a Crevalcore, Marcello Malpighi merita una menzione speciale nella storia della cardiologia. Sebbene il cuore e la circolazione non costituissero elementi centrali nel suo studio, molte delle sue scoperte hanno avuto un’influenza importante sul pensiero cardiologico; in iloltre, suo metodo era caratterizzato da una forte scientificità, in un’epoca in cui questa caratteristica era piuttosto rara. Dopo alcuni studi di retorica e grammatica effettuati nella sua città natale, Malpighi andò a Bologna all’età di 17 anni per studiare filosofia. Molto importante per la sua formazione fu Natali, il suo insegnante, che spinse Malpighi verso gli studi in medicina, che egli iniziò nel 1651. In breve tempo, fu introdotto nel gruppo di nove studenti che all’epoca studiavano assiduamente con Bartolomeo Massari, maestro della disciplina medica a Bologna. Mapighi si dedicò a importanti studi di anatomia, vivisezioni di animali e dissezioni di cadaveri. Tra i vari temi della ricerca del gruppo c’era anche la circolazione sanguigna. Dopo la laurea, iniziò la pratica medica e divenne amico di Gian Alfonso Borelli, fondatore della scuola di iatofisica e iatromeccanica, che – secondo gli esperti di storia della medicina – fu una figura particolarmente importante per Malpighi e che lo portò a lavorare con la precisione scientifica che distingue tutto il suo lavoro, lontano dall’empirismo di quegli anni. Nelle molte opere anatomiche di Malpighi ci sono diversi importanti contributi alla conoscenza cardiaca e cardiocircolatoria. Fu responsabile della scoperta dei capillari, avvenuta durante gli studi sulla struttura polmonare, che era completamente integrata nella nuova disciplina dedicata allo studio della circolazione sanguigna. Per i suoi studi, Malpighi usava costantemente il microscopio, in un momento storico in cui l’uso di questo strumento era stato scoraggiato dagli anatomisti più autorevoli. Si dedicò allo studio del sistema circolatorio, facendo osservazioni microscopiche del flusso sanguigno nei visceri della rana. Era un difensore attivo delle teorie di Harvey, contro le idee retrograde di Giuseppe Massari.

Due opere fondamentali di Malpighi intitolate De Pulmonibus Observationes Anatomicae (1661) sono nate come lettere che ha inviato al suo ex insegnante Borelli, in cui descriveva minuziosamente la microanatomia e la circolazione capillare dei polmoni della rana. Queste
due missive contenevano la prova definitiva dell’esistenza di una continuità tra arterie e vene e confermavano ciò che in precedenza era stato postulato solo da Harvey nel suo De Motu Cordis et Sanguinis in Animalibus (1628).

Marcello Malpighi, De pulmonibus observation Credit: Wellcome Library, London. Wellcome Images


Un altro importante contributo all’anatomia cardiovascolare è stato la scoperta della forma a spirale dei muscoli cardiaci, che Malpighi fu in grado di cogliere grazie a tecniche molto sofisticate di riscaldamento e macerazione dei pezzi anatomici. Anche nel campo dell’embriologia, i suoi studi sul cuore e sui vasi hanno portato al chiarimento di alcune importanti fasi di sviluppo: l’evoluzione del cuore raccontata da Malpighi descrive un tubo diritto o leggermente curvo che diventa un canale a forma di S con tre archi aortici. Alcuni dei suoi più importanti contributi in quest’area si trovano nelle lettere che inviò a Girolamo Correr, un ricco veneziano che finanziava la scienza.
Gli studi di patologia e clinica cardiovascolare erano piuttosto limitati in quel momento storico, si stavano infatti creando le basi attraverso le quali sarebbe stato poi possibile effettuare un’adeguata indagine clinica. Nell’opera “De Polipo Cordis”, Malpighi nega l’origine del sangue coagulato come causa del polipo del cuore (termine obsoleto, ora sostituito dal mixoma cardiaco), che avrebbe portato allo sviluppo di un gran numero di
malattie cardiovascolari. In questo volume, Malpighi confronta la viscosità del sangue con quella dell’albumina d’uovo descrivendo due delle proteine ​​più abbondanti nel sangue – l’albumina e il fibrinogeno – che saranno descritte completamente solo secoli dopo. Loscienziato comprende anche che la fluidità del sangue è garantita dall’azione del cuore, che mescola tutti i componenti proprio come accade nella fase di fermentazione del liquore. Le descrizioni del sangue riportate qui sono tra le prime nella storia della medicina.

Copertina del “De Polipo Cordis”

Oggi, del ricco materiale della ricerca effettuata da Malpighi rimane un ricco corpus di casi clinici e referti autoptici: otto si riferiscono alla patologia cardiovascolare e, sebbene la parte eziopatologica e clinica sia di scarsa importanza, sono riportate eccellenti descrizioni delle
lesioni anatomiche. In particolare, l’aterosclerosi, l’aneurisma dell’aorta, l’idropericardio e l’ipertrofia cardiaca sono ben descritti. Nonostante non fosse apprezzato da molti accademici italiani, la fama di Malpighi si estese oltre le Alpi e lo portò ad essere ammesso alla Royal Society di Londra, dove fu eletto membro onorario nel 1667. Ancora oggi il suo ritratto è
conservato nell’ufficio londinese del Royal Society, accanto a quella di Isaac Newton.

Bibliografia

J.M.S. Pearce- Malpighi and the Discovery of Capillaries– Eur Neurol 2007;58:253–255

Pietro M. Motta – Marcello Malpighi and the Foundations of Functional Microanatomy– The Anatomical Record- 26 December 2002

Raúl Izaguirre-Ávila,* Alfredo de Micheli* Evolución del conocimiento sobre la sangre y su movimiento. Parte II. El saber sobre su composición. Iatroquímica de la sangre– Article in  Revista de investigacion clinica; organo del Hospital de Enfermedades de la Nutricion · February 2005